“I gravi rischi del Disturbo Disforico Premestruale”

Oggi parleremo di una malattia che pochi conoscono, una malattia che riguarda le donne ma di cui si conosce troppo poco, causando di conseguenza disturbi ancora più gravi per chi non sa di averla.

Il suo nome è PMDD ( Disturbo Disforico Premestruale), le donne che hanno questa patologia soffrono di grave depressione, irritabilità e tensione appena prima del loro ciclo mestruale. Fortunatamente solo il 3-8% della popolazione ne soffre. Non è da confondere con una normale e comune sindrome premestruale, qua si parla di una vera e propria patologia che rende la vita invivibile sotto molti aspetti.

I disturbi possono variare da persona a persona:

  1. Umore marcatamente depresso, sentimenti di disperazione
  2. Ansia, tensione o nervosismo
  3. Rabbia o aggressività
  4. Mancanza di interesse
  5. Difficoltà di concentrazione
  6. Letargia, stanchezza
  7. Cambiamento di appetito – aumento o diminuzione e voglie di cibo specifico, soprattutto dolci.
  8. Dormire troppo o troppo poco
  9. Sentirsi sopraffatti
  10. Sintomi fisici mal di testa, dolore al seno e gonfiore, articolare e muscolare dolore, gonfiore ecc.

Veronica ha mandato al nostro blog una descrizione della sua PMDD, che di seguito vi facciamo leggere:

“Posso riassumere in breve perché si possa avere un’idea della mia storia, ma sarebbe bello potervi dare più dettagli. Io mi sono accorta che qualcosa non andava dopo aver smesso di prendere l’anticoncezionale. Per tanti anni avevo assunto la pillola e poi per qualche anno l’anello vaginale. Dopo tolto l’anello, ho notato di avere periodi di ansia profonda, mi sentivo angosciata, la mia mente non stava mai in silenzio, era piena di pensieri che si accavallavano l’uno sopra l’altro. Molto spesso si trattava di pensieri negativi, angosce su delle decisioni che dovevo prendere e che avevo procrastinato e che tutto ad un tratto la mia mente trasformava come urgenti e super importanti, oppure paure di aver preso malattie, o di aver fatto qualcosa di illegale senza esserne consapevole. Iniziavano le paranoie, i sospetti di complotti contro di me in famiglia, a lavoro o tra gli amici. Una parola detta da qualcuno in quel periodo, poteva diventare un dramma e poteva distruggermi o farmi esplodere d’ ira. Passavo giorni interi a piangere. Litigavo in continuazione con il mio ragazzo, fino ad arrivare alla rottura del rapporto. Credo che molte delle mie relazioni siano finite per questo. Mi sentivo disperata. Un sintomo particolare e molto diffuso, pare sia il sentirsi dentro una bolla, ovattata, i suoni non sono naturali. Si perdono alcune capacità cognitive. Io, che per lavoro parlo spagnolo ed inglese, mi ritrovo a mischiare l’italiano alle altre lingue e quando succede so che sta iniziando la mia PMDD. Inoltre perdo un po’ il senso del pericolo, faccio cose che potrebbero nuocermi non solo fisicamente. In quel periodo mi capita spesso di pronunciare la frase “ma si, lo faccio, tanto chi vuoi che se ne accorga?”, passato il periodo di PMDD mi rendo poi conto di aver fatto cose che non avrei mai dovuto fare, che potrebbero farmi perdere il lavoro o farmi ricevere una multa e via dicendo. Poi capita che per il periodo di PMDD successivo entri in paranoia esattamente per le cose che ho combinato nel periodo precedente. Questa è una mia particolarità, non ho avuto finora riscontri da parte di altre donne su questo particolare atteggiamento, ma mi succede solo in quel periodo. Infine, la cosa più grave, è la visualizzazione del suicidio. Non sono una persona che desidera togliersi la vita, assolutamente no. Amo la mia vita con tutto quello di buono e di cattivo che c’è, ma spesso in quel periodo ho dei flash di me, in cui mi faccio del male. I modi possono essere svariati. Posso essere nel binario della metro e improvvisamente come un sogno mi vedo buttarmi nel binario e sento quasi l’impulso a farlo, oppure mentre utilizzo un coltello per cucinare mi vedo utilizzarlo su di me. Questa è la parte più spaventosa di tutte. Ci sono state delle donne che soffrivano di PMDD che si sono tolte la vita, io non credo lo farò mai, ma si tratta di un disturbo subdolo che può renderti la vita quotidiana, lavorativa e familiare davvero difficile. Io ho scelto di non curarla con degli psicofarmaci, come fanno la maggior parte delle donne affette da tale disturbo. Cerco di tenerla a bada con una bella dose di yoga, meditazione, psicoterapia e alimentazione sana”.

Veronica riesce a curarsi senza psicofarmaci ma per molte altre donne non è cosi purtroppo e, come lei ha detto, alcune a causa di questa patologia sono arrivate anche al suicidio.

La diagnosi di solito viene fatta da uno psichiatra in collaborazione con un ginecologo, tenendo un calendario dei vari sintomi per tre mesi, se anche tu pensi di soffrire di questa patologia ti consiglio di rinvolgerti a un medico, potrebbe salvarti la vita.

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