“Lotto contro la crisi del Sulcis per amore di mia figlia”

In occasione della festa della mamma abbiamo deciso di raccontarvi la storia appunto di una madre, ma non una normale storia, non la classica storia di malattia, anzi. Questa è la storia di due genitori, che per il bene della propria figlia stanno cercando di realizzare un complicatissimo sogno.

Siamo nel poverissimo Sulcis, più precisamente ad Iglesias, dove due persone, Caterina Bua, 30 anni, di origine siciliana, e Simone Siotto, 41 anni di Iglesias, hanno deciso di investire, rischiando forte sulla provincia che viene definita la più povera d’Italia. Tutto questo per un’unica ragione: la loro piccola e dolce Grace, di appena 5 anni.

“Quando Caterina è rimasta incinta eravamo a Londra”, racconta Simone, “avevamo una stanza in una casa che condividevamo con altre persone, l’affitto era caro e lavoravo solo io. Abbiamo deciso di sposarci senza grandi pretese, lei non aveva nemmeno l’abito da sposa, non avevamo i soldi. Prima che nascesse nostra figlia abbiamo deciso di tornare in Italia, mia moglie non stava tanto bene e non conosceva la lingua, quindi abbiamo preso tutte le nostre cose e siamo venuti in Sardegna”.

Il matrimonio di Simone e Caterina non è stato il classico matrimonio sardo o siciliano, ma una cerimonia normalissima senza troppe pretese. Caterina, come tutte le donne, avrebbe voluto un vero abito per realizzare il sogno di tutte le ragazze, perciò soffrì tanto del fatto che non si poteva permettere un normale vestito da sposa, ma per amore del marito e della piccola Grace non ne fece un dramma.

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“La situazione del Sulcis la conosciamo bene, non c’è lavoro”, continua Simone amareggiato, “noi viviamo in casa con mia madre perché non possiamo permetterci un affitto”.

Il Sulcis Iglesiente, ha un tasso di disoccupazione altissimo, dalla chiusura delle fabbriche molte famiglie sono andate in completa rovina. La Sardegna è una delle regioni d’Italia con il più alto tasso di disoccupazione e Iglesias è la provincia messa peggio. Una situazione difficilissima.

“Proprio per questo abbiamo deciso di aprire il nostro negozio”, inizia Caterina, “volevo dare a mia figlia una possibilità. Mi rendo conto che è un periodo difficile per gli affari, ed è proprio per la nostra personale esperienza che abbiamo deciso di aprire un Outlet di abiti per sposi e cerimonia, per dare a chi come noi affronta un brutto periodo, la possibilità di potersi comunque sposare con un vestito da sogno”.

Un po’ come la fiaba, dove la fata madrina regala a Cenerentola un abito da favola che non avrebbe mai potuto permettersi, Simone e Caterina aiutano le persone che non possono spendere migliaia di euro a realizzare il loro sogno matrimoniale. Hanno rischiato tutto aprendo “Come per Incanto”, un Outlet per sposa, sposo e cerimonia. Badate bene, nessuno degli abiti presenti nel negozio è usato, semplicemente sono stati comprati da negozi che ormai erano in chiusura. Infatti nel loro Atelier famigliare, potete trovare etichette come Pignatelli, Atelier Aimeè e tanto altro.

“Ho fatto tutto questo per mia figlia”, continua Caterina, “volevo assicurarle un futuro o per lo meno una casa tutta nostra, che ancora purtroppo non abbiamo, il negozio è aperto da soli due mesi e penso ci vorrà un po’ di tempo. Non so se è stata una scelta azzardata, ma “Come per Incanto” è il nostro regalo alla piccola Grace, in un mondo dove per i giovani non c’è futuro o lavoro abbiamo provato ad usare il cuore per fare qualcosa di nuovo”.

Grace ha solo 5 anni e ancora non si accorge di quello che mamma e papà hanno fatto e stanno facendo per amore suo.

“Mandare avanti un negozio non è facile“, continua Caterina, “le tasse sono tante e le persone che si sposano sempre meno, ma il cuore da mamma ha voluto che comunque mi buttassi a capofitto su questo progetto, non posso fallire, lo devo alla mia bambina, alla mia dolce Grace”.

Non siamo soliti parlare di argomenti diversi da quelli che riguardano la salute, ma non dimentichiamoci che Vitae – Storie di vita tratta tutte le storie e questa ci è sembrata una bella favola. Quando abbiamo posato per il loro negozio ci hanno raccontato la loro storia senza pensare a nessun articolo. Noi ascoltandoli, tra un cambio e l’altro d’abito, ci siamo emozionati sentendo la loro storia. E mi sono emozionata nuovamente al sapere che, Caterina, ha provato il suo primo abito da sposa davanti ai miei occhi.

Quindi chiedo a voi che state leggendo, di dare una semplice occhiata alla pagina Facebook e al sogno di questi due giovani ragazzi cliccando qui.

Non si sa mai, magari anche voi troverete il vostro abito da sposa nel loro incantevole negozio.

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Cosa non farebbe una mamma per la sua bimba? Auguri a Caterina e a chi come lei non smette di sognare per amore dei figli. Auguri a tutte le mamme.

2 pensieri su ““Lotto contro la crisi del Sulcis per amore di mia figlia”

  1. Non credo ai miei occhi!!!! Mia figlia si sposa a settembre e ancora non abbiamo cercato l’abito da sposa…Vuol dire che cominceremo proprio da Caterina e Simone e chissà che non torni utile anche alla piccola Grace!
    Grazie Federica!!!!! Ogni articolo è una nuova emozione e ricchezza…

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