Diario di una donna col cancro, l’inizio della chemioterapia

Un altro meraviglioso capitolo del “Diario di una donna col cancro”. Come in ogni capitolo, la percezione è quella di essere li insieme a loro, nel vivo del racconto. Un racconto sempre pregno di emozioni, che riesce a far emozionare con tutti i sentimenti che possono ruotare attorno ad una donna, che deve affrontare una battaglia così dura. In questo capitolo la situazione della nostra Francesca sembra purtroppo peggiorare, ma l’amore di chi le sta attorno riuscirà a farla rialzare per l’ennesima volta. Questa nuova rubrica è stata concepita sotto forma di diario perciò, essendo questo il terzo capitolo, prima di divorarlo, vi consiglio di leggervi innanzitutto il primo e poi il secondo.

“Sono ad un giorno dal mio inizio della chemio: mi aspetta un incontro con l’oncologa per avere i risultati della tac (senza mezzo di contrasto perché sono allergica nonostante la preparazione anallergica), ci vado con i miei genitori. ‘Allora dottoressa ci dia notizie della tac’, irrompe la mia ansiosa madre. ‘Eh, purtroppo sulla ossa c’è effettivamente qualcosa’, ora a dominare la stanza è un silenzio glaciale. Il cuore galoppa nel mio petto, anche ora che sto scrivendo, chissà se lo sentono anche loro? E voi? ‘Coinvolte Vertebre L6, T11…’

Che dice? Mamma fa qualche domanda ti prego! E infatti: ‘Mi scusi ma allora questo tumore non è di media aggressività?’, il medico risponde ciò che non avremo voluto sentire: ‘Sembrava ma non lo è, corre veloce’. Golia che cazzo fai??

‘Dimmi Francesca’ chiede il medico, ma non esce niente dalla mia bocca. Allora parla l’oncologa ‘Devi fare i conti con la cronicità. Non guarisci da questa cosa, farai cure ed esami continui per monitorare le tue metastasi ossee’. Metastasi ossee… che nome tremendo. Mi fa paura, sa di pomposo e fastidioso. Un po’ come dire… Donald Trump. Almeno a me l’effetto che fa è questo.

Io, mamma e papà ci guardiamo in questa stanza che ci sta schiacciando verso il basso. Abbiamo mille domande, ma il colpo è talmente forte che addirittura mia mamma si arrende e di domande ne fa soltanto dieci. In realtà è tutto molto chiaro… bisogna sperare che la chemio fermi il tumore e le metastasi. Ed è qui che mi viene in mente la mia nonna sprint che mi diceva: ‘Francina… chi vive sperando morì cagando!’. Sante parole, difatti io non spero un beneamato, io so per certo che vincerò! Non combatto più solo contro Golia, c’è tutta la sua stirpe, il suo esercito. Ma io ho il mio. Ci sono Raffaele, Giulia, Elena, Denise, Chiara, i miei, e tanti altri, ma in primis c’è Davide. Lo penso e sorrido.

Usciamo boccheggianti e ubriachi dalla minuscola stanza, ci si cerca e si sfugge con gli sguardi allo stesso tempo. Ci si avvicina per farci forza con un abbraccio o una parola, ma poi si vuol prender distanza dalla notizia. ‘Doveva venire a me!’ dice mamma battendo i pugni contro l’ascensore. E io penso al pedofilo.

Come mi sento? Con le idee più chiare. Ecco spiegati i due mesi di dolori alle ossa e febbre. Triste. Sarà lunga e dolorosa. Impaurita. Per la prima volta in vita mia, ho realmente paura della morte. Penso a tutto quello che voglio fare, viaggiare, prender in giro Davide per la sua prima cotta, voglio scegliere il vestito da sposa con mia sorella. Non avevo mai pensato a queste cose. Non avevo mai dato il giusto peso a questi desideri, venivano offuscati dalla frenesia della quotidianità. Quante volte si tende a sottovalutare la risposta che ci vien data: “Tutto bene gli esami. Stia tranquilla!’. Oggi mi han detto che gli organi vitali non son stati compromessi dalle metastasi, questa è la gioia! La mia vittoria di oggi! Si tende a dare un po tutto troppo per scontato: la salute, l’amore di qualcuno, la presenza di qualcuno. I buddisti dicono di pensare almeno tre volte al giorno alla morte, e nel mentre poniti anche questa domanda: sei felice della tua vita? Roba pesante. L’idea di perdere i capelli non mi preoccupa più, la reazione degli altri ai miei turbanti non mi preoccupa più. Fermare Golia. Fermare il gigante, questa è la mia priorità, e mi serve l’aiuto di tutti.

Il mercoledì della chemio arriva. Prima di uscire Raffaele mi dice: ‘Sei pronta amore? Oggi ti danno l’arma per batterlo!’ Cazzo si! Mi carico! Con me ci sono mamma e sorella. Giulia starà con me tutte le due ore di flebo in silenzio ma senza mai lasciarmi la mano, il gomito o il piede, mamma supervisiona, anche che le infermiere facciano il loro lavoro. ‘Voglio scappare, sappiatelo!’, ‘E noi ti leghiamo con lo scotch’ rispondono le infermiere ridendo. Ho paura. Sono annientata.

Ma è la mia arma per sconfiggere Golia. decido di concentrarmi sulla guarigione, mi rimbocco le maniche. Esco dal reparto di oncologia che cammino a passo spedito, dritta con la schiena e senza scosse che mi trafiggono la testa.
Figata! Che mi han dato?
Negazione, sospetto, tristezza, accettazione, stupore, incredulità. Ecco solo una parte dei miei stati d’animo durante le 2 ore di flebo.
Nei giorni successivi vengo spronata ad alzarmi ‘Esci, non star distesa! Leggi, obiettivi, futuro!’ Io ho la testa pesante e poco lucida, ma soprattutto nausee. Datemi tempo che faccio tutto. So cosa devo fare.
Non mi sono ancora fatta una gran pianto, non provo rabbia. Forse questo genere di emozioni arrivano in un secondo momento? Le mie energie ora le voglio dedicare alla mia lotta, alla mia nuova lotta, questo si purtroppo. Preferivo spararmi una bell’estate tra mare e montagna coi miei due ometti. Sceglier che isola visitare, in quale parco acquatico fare i matti o in quale ristorante andare a mangiare. Ora però devo far spazio a quest’estate ‘alternativa’ non per mia scelta.

Tiriamo un po’ le somme:
-Riprogrammare (o anche no) l’estate
-Munirsi di ciliegie e zenzero
-Ascoltare gli altri ma anche il mio corpo
-Capacitarsi del fatto che mia mamma mi abbia ordinato di farmi un tatuaggio alla fine della battaglia
-Far pace col calendario e segnare tutti i miei appuntamenti medici
-Aggiungere agli appuntamenti medici quelli personali.”

6 pensieri su “Diario di una donna col cancro, l’inizio della chemioterapia

  1. Sei nei miei pensieri Franz!!
    Questo tuo diario mi fa ripiombare in ricordi che avevo esiliato in un angolo della mia testa e del mio cuore.
    Ma leggo anche tanta forza e voglia di vincere!!!
    Sei forte, continua sempre ad esserlo.
    E fattelo un bel pianto, poi però c@xxo più determinata che mai!!!
    Forza, forza, forza!!!!

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  2. Io…immagino il tuo animo e l’elenco delle tue armi che preparerai e quello che prenderà vita durante il tuo viaggio.
    Mi piaci. Mi piace leggere il tuo diario. È come guardarmi allo specchio.
    Anzi, è come fare un viaggio nelle mie cellule nervose…
    Ti abbraccio come posso.
    Vicky

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  3. È impressionante con quanta lucidità esprimi i tuoi sentimenti in un momento così difficile e riesci a farci “entrare” in una realtà tragica e altrettanto reale!!
    Chi ha vissuto questi momenti li ripercorre con te col desiderio di darti tanta forza, tutta quella necessaria a sconfiggere Golia. Chi guarda dall’esterno è tentato di concentrarsi sul fatto che Davide deve affrontare una lotta impari contro Golia. Invece dentro di noi si fa strada la consapevolezza che veramente FINCHÈ C’È VITA C’È SPERANZA!!! Lo dobbiamo a noi e a chi ci sta vicino. Sappiamo che la Medicina non è Matematica e che non sempre 2+2 fa 4! A volte anche i medici che non avrebbero scommesso un centesimo sul nostro futuro devono ricredersi!!! Questo ho vissuto sulla mia pelle, perciò ti dico Francy non arrenderti, combatti con la consapevolezza che Davide può vincere Golia…

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  4. Ciao Francesca, ho letto tutto d’un fiato i tre articoli che hai scritto! Devo dire che si sente in te una grande forza interiore, parli in maniera cosi lucida e spontanea di Golia, che ci fai vivere con te la tua battaglia.
    Ti ho conosciuta al compleanno di tua sorella, e ricordo una persona sempre sorridente e spensierata, una ragazza bella, simpatica e forte!!
    E cosi devi continuare, lotta con tutte le tue forze, circondata dalla tua famiglia, dalle tue amiche; non sempre le cose sono cosi brutte come uno se le immagina.
    Tu immagina, di aiutare Giulia a comprarsi il vestito da sposa( Giulia ti devi trovare un bel ragazzo da sposare!!!), immagina di prendere in giro tuo figlio alla prima cottarella e vedrai che supererai questa battaglia!! e cosi come hai detto tu stessa Davide distruggerà Golia!!
    Ed io sono con te!!
    A disposizione per qualsiasi tua necessità!!
    Un abbraccio forte
    Sandra & Mario

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