A ridosso della festa del papà ho voluto scrivere questo articolo proprio per voi, per farvi comprendere quanto la vostra figura, all’interno della cura e del rapporto con i vostri figli si sia modificata nel corso del tempo. Anche attraverso il mio lavoro riscontro che voi papà siete sempre più presenti nella vita dei vostri figli: li accompagnate in terapia, prendete gli appuntamenti e vi confrontate con me quando vi sono delle situazioni non subito comprensibili per voi.
Lo sviluppo dell’importanza del ruolo paterno in psicologia.
Se prendete in mano un manuale di Psicologia dello Sviluppo, potrete subito notare che le prime teorie e i primi studi si sono focalizzati soprattutto sul legame madre-bambino, mentre il ruolo del padre era considerato “marginale”, o periferica.
Negli anni ’70, grazie agli studi sulla famiglia si è iniziato ad includerli nell’osservazione in quanto si è partiti dall’assunto che il bambino intreccia relazioni con tutto il sistema familiare. Attraverso questo ci si è accorti che il maschio si mostra responsivo nei confronti della prole fino ai primi giorni di vita.
Bowlby, nella sua teoria dell’attaccamento, prese in considerazione solamente la relazione che vi era tra la mamma e il bambino per lo sviluppo dell’attaccamento (sicuro o insicuro) ma studi più recenti, negli anni ’90, il papà viene incluso tra le figure di attaccamento e hanno individuato qualche somiglianza nell’attaccamento tra i due; si è osservato nei padri una sorta di “imprinting visivo” o innamoramento immediato e questo favorisce il nascere di un valido rapporto di attaccamento padre-bambino fin dal primo anno di vita.
Si è proposta una distinzione tra competenza ed esecuzione nel ruolo paterno: esibiscono comportamenti di cura nei confronti del bambino in misura minore rispetto le madri ma quando lo fanno si occupano di lui in modo adeguato; è meno esperto della mamma ma è ugualmente pronto e attento come lei quando reagisce al pianto e alle vocalizzazioni.
Alla tradizionale visione della famiglia che affidava la cura dei bambini, soprattutto nel corso dell’infanzia, quasi esclusivamente alla madre, si va sostituendo la concezione di una genitorialità condivisa che considera il padre e la madre ugualmente presenti e responsabili nei processi di crescita.
Differenza tra madri e padri.
Attraverso studi approfonditi mediante l’utilizzo delle osservazioni e delle videoregistrazioni si è individuato uno stile diverso tra i due genitori. Infatti le mamme preferiscono giochi basati sullo scambio verbale o il gioco del “cu-cu”e attraverso le sue attenzioni e la cura, trasmetterà al bambino sensibilità, disponibilità e calore. Mentre le attività principali del padre sono il gioco e tutto ciò che comporta stimoli fisici dando l’opportunità ai figli di instaurare relazioni più articolate, di crescere sul piano dell’intelligenza, della sicurezza, della fiducia nelle proprie capacità, dell’autostima.
Nonostante, nella tradizione socioculturale, gli sia stato dato sempre poco spazio, ogni padre svolge un ruolo importante e insostituibile nella crescita e nell’educazione dei figli.
Alcuni padri continuano ad essere poco coinvolti, altri sono protagonisti attivi nella cura dei figli, altri ancora cercano persino di allevarli da soli. La psicologia ha ignorato il ruolo educativo del padre sino a pochi decenni fa, attribuendo alla figura materna una preminenza nei processi di crescita dei figli.
Oggi molti studi dimostrano che ogni genitore ha ampie possibilità di incidere sullo sviluppo del bambino anche se madre e padre esercitano una diversa influenza sui loro figli.
I padri sono più attenti e presenti e sono sempre più importanti nello sviluppo della personalità dei loro figli infatti fornisce nutrimento emotivo e cognitivo e infonde la spinta a maturare nell’identità sessuale.
La sua presenza assolve un ruolo determinante nell’identificazione sessuale del proprio figlio, nello sviluppo dell’intelligenza e degli interessi cognitivi, nella funzione della sicurezza e della fiducia di base, nella capacità di rapportarsi con la socialità circostante.
Per concludere… alcuni consigli.
Il ruolo di padre è complesso e articolato ma è essenziale per aiutare i figli a crescere e farsi persone intelligenti, sicure di sé, capaci di fronteggiare le vicende della vita e di gestirle con intelligenza e responsabilità.
Quando acquisite autorevolezza in famiglia esercitate la vostra influenza come “modello”, caratterizzato dalle vostre attitudini e conoscenze. Con la vostra presenza rassicurante li incoraggiate all’indipendenza, quindi vostri figli svilupperanno interessi e opinioni personali, esplorano in autonomia la realtà.
Instaurando buone relazioni all’interno della famiglia con la vostra presenza autorevole offrite ai vostri figli le condizioni favorevoli allo sviluppo delle potenzialità intellettuali e della creatività, indispensabili per la piena realizzazione della vita.
Per concludere, la vostra presenza attiva e consapevole di padre influenza il patrimonio di esperienze e le possibilità di apprendimento dei figli: gioca un ruolo insostituibile nello sviluppo di tutte le competenze.
Ciao Ivan 😊
Concordo con quanto hai esposto e Rebloggo volentieri il tuo post.
È una lettura utile e non solo per tutti.
Buona giornata!
Vicky
😊
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L’ha ribloggato su Vincenza63's Bloge ha commentato:
Amici miei,
Rebloggo un post molto interessante di Ivan pubblicato su https://vitae.blog.
Che ne pensate?
Un abbraccio e buona giornata
Vicky
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