Le sterili polemiche dei giorni nostri

Oggi, scorrendo bacheca di Facebook, sono incappata nello stato di una mia carissima amica, Laura Salis, che diceva esattamente questo:

“Un giovane perde la vita a Villacidro, le sue origini la sua nazionalità sono secondarie, in un articolo si spiega che verrà anticipata una somma qualora il giovane venga seppellito a Villacidro, somma trasferita dal ministero dell’interno alla prefettura e in seguito al comune, il comune anticipa somme che in seguito verranno restituite. Qualora tale somma dovesse ricadere sulla comunità villacidrese stiamo parlando di 17 centesimi di euro a persona. La grande vergogna e’ che anche su questo si deve fare polemica. PROVO INFINITA VERGOGNA. Questo calcolo e’ scaturito in seguito a un dialogo con Arianna Usula che tengo a ringraziare”

Conoscendo Laura, e sapendo che non è una persona che critica facilmente, e tanto meno una persona che parla a vanvera, decido di scriverle un messaggio per capire cosa l’avesse fatta inferiore cosi tanto.

Lai mi racconta che ha letto dei commenti di alcune persone, che si lamentavano dell’anticipo dei soldi, da parte del comune di Villacidro, per il funerale del ragazzo di colore assassinato, mentre “loro” soffrono la fame.

Davanti a queste parole e dopo aver visto i vari post con i miei occhi, mi sono ritrovata a ragionare un po’ sulla società di oggi.

In questa mia piccola avventura con i vari giornali, trasmissioni e blog, tutte le persone che ho intervistato, si sono trovate a confidarmi che non si sentivano capite, ascoltate e, a volte, addirittura che si sentivano discriminate.

Ora mi chiedo non è che la società di oggi sta perdendo un po’ la sua umanità?

Se davanti alla morte di un ragazzo di diciannove anni ci mettiamo a discutere di quanto sia giusto o sbagliato che un comune paghi oppure no, senza nemmeno pensare che questo ragazzo è venuto in Italia affrontando mille pericoli in cerca di una speranza, lasciando una madre a casa che adesso non ha altro che lacrime per lui, mi chiedo veramente che strada prenderemo. Ancora di più che strada prenderanno i nostri figli a crescere in una società tanto gelida verso il prossimo.

Non voglio fare polemica, altrimenti mi troverei a parlare dei soldi dell’assistenza sociale dati a chi lavora in nero, oppure ai soldi dei costi della politica, o ancora a quelli che vengono buttati per realizzare strutture poi mai inaugurate.

Ma non è questo quello che voglio. Voglio discutere del fatto che la società ormai è diventata assolutamente immune a qualsiasi tipo di sentimento.

Non ci preoccupiamo più del prossimo, ma guardiamo solo a noi e alle nostre tasche, senza pensare che, se siamo riusciti in questi anni a diventare la specie predominante, è grazie al senso di branco che regola la società umana. Si proprio cosi, l’uomo visto come “animale”, dovrebbe essere un essere sociale volto ad aiutare e assistere i più deboli del proprio “branco”. Basta guardarsi intorno per vedere che è sempre più raro trovare una persona così..

Io stessa vivo sulla mia pelle l’egoismo delle persone, le finte amicizie e quelli che ti cercano solo perché hanno bisogno di un favore. Io stessa posso contare su una mano le persone su cui farei affidamento.

Sicuramente  la mancanza di lavoro e la continua crisi, anziché tenerci uniti, ha fatto si che pensassimo più a noi stessi. Sentendoci in pericolo, non abbiamo fatto tesoro dell’unione che accomuna gli esseri umani e che ci rende “Persone”, ma anzi abbiamo perso la speranza verso gli altri e verso il mondo che ci circonda, forse perché delusi, magari amareggiati da comportamenti altrui. Ancora oggi mi chiedo come facciano le persone ad essere delle volte tanto crudeli, ma ancora di più mi chiedo come farà l’uomo a non estinguersi con questo atteggiamento sempre più egoista.

Questo è il mio ragionamento di oggi, mi auguro che sia per tutti quelli che lo leggano uno spunto di riflessione.

Dal canto mio, per quanto riguarda Richard, il povero diciannovenne di colore, spero che la sua salma venga resa alla famiglia in modo che gli possano dare un ultimo saluto in tutta pace.

Un pensiero su “Le sterili polemiche dei giorni nostri

  1. Hai perfettamente ragione Fede, l’altro anzichè essere considerato una ricchezza viene considerato come un nemico da cui difendersi e se possibile da sopraffare! Grazie per questo tuo impegno nel far riflettere e tornare a “guardarsi dentro” leggendo le tue considerazioni!!!

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