Oggi racconteremo la storia di una ragazza molto coraggiosa, lei si chiama Marta Fonnesu ha 39 anni e vive a Musei.
Marta ha la sclerosi multipla da 4 anni e, in una lettera, ci ha voluto spiegare quali sono i suoi sintomi e quello che si trova ad affrontare ogni giorno:
“La mia battaglia ha avuto inizio 4 anni fa quando la sclerosi si è presentata subito acuta, con vomiti svenimenti e intorpidimenti. Ogni volta che cerco di spiegare i sintomi della mia malattia entro nel panico, non è facile spiegare ciò che agli occhi degli altri non si vede.
Da ormai 4 anni la parte sinistra del mio corpo è oiù debole e con pochissima sensibilità, inoltre si aggiunge una strana sensazione, come se degli aghi si infilassero ovunque dalla testa all’alluce. Ma questo non è tutto, le gambe rigide mi giocano brutti scherzi e a volte, camminando, mi ritrovo con la faccia o il sedere in terra.
Poi ci sono gli occhi, quelli sono un po’ il mio forte, all’occhio sinistro sono cieca dalla nascita, ed ora si è pure aggiunta una simpatica uveite, mentre il destro mi fa vedere molto spesso offuscato, a momenti ho un calo della vista davvero spaventoso.
Poi c’è l’equilibrio, quello quando lo perdo difficilmente lo ritrovo, anzi aggiungere che è più semplice trovare un ago in un pagliaio.
Poi abbiamo la Signora Stanchezza, e dico abbiamo perché c’è l’abbiamo veramente tutti noi “sclerati”. Non è come dicono tutti “Oggi riposa e domani sarà meglio”, quella non và mai via ti sta attaccata come un francobollo.
Poi c’è l’incontinenza e quello è il sintomo che adoro di più, mi fa sentire una novantenne in un corpo di una quarantenne. Mica male no? Per ultimo, ma non perché meno importante, a volte diventa difficilissimo fare un discorso di senso compiuto, mi è difficile anche ascoltare. Provate ad immaginare cosa possa essere per me la concentrazione, anche quando qualcuno mi parla spesso è come se fossi assente.
E’ quasi impossibile ricordare le cose, perché ho anche perdita di memoria a breve termine, sempre per ribadire il concetto della novantenne. Mi sembro un po’ Dory la pesciolina svampita del cartone di Nemo.
Il guaio più grande è che la maggior parte dei miei sintomi sono, per cosi dire, “invisibili”, quindi una persona che non mi conosce può non vederli e per questo rischio sempre di non sentirmi capita.”
Questa è la lettera di Marta, una lettera forte ma allo stesso tempo molto autoironica. Come sempre ci troviamo davanti alla difficoltà delle persone con patologie gravi di farsi capire dagli altri, spero che questo mio “viaggio ” serva alle persone come Marta, come me, a farsi capire di più dal prossimo e magari trovare un po’ di conforto.
Come ci dimentichiamo , spesso, quale grande dono sia la salute.
Grazie .
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Straziante leggere chi al contrario di come me o altri ha la fortuna di nascere in salute deve lottare ogni giorno contro un mostro del genere.. spero tanto che prima o poi trovino un rimedio immediato.. odio leggere di sofferenza senza poter far nulla.
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