Oggi parleremo di una persona straordinaria, con un progetto ancora più straordinario. Il suo progetto si chiama “ComuniKare – a scuola di buona comunicazione” e lei si chiama Maria Dolores Palmas.
Questo progetto è un percorso volto all’ascolto del paziente, ma non solo. Cosi come è nato questo blog, per l’esigenza di farci capire al mondo esterno, cosi Comunikare, vuole dare le armi agli operatori del settore per capire realmente cosa prova un malato oncologico.
Tra i docenti del corso ci saranno la preside della facoltà di scienze della comunicazione la professoressa Elisabetta Gola, la dottoressa Mottola Patrizia e sopratutto gli stessi pazienti oncologici che, da professori esperti in materia, saliranno in cattedra per far capire a medici e infermieri cosa hanno provato e cosa provano tutt’ora. Un modo bellissimo per sensibilizzare chi si deve occupare delle nostre cure. Ma perché questo bellissimo progetto si avveri, abbiamo bisogno del vostro aiuto o meglio dei vostri voti.
ComuniKare è in lista, insieme ad altri progetti della penisola, in un concorso per avere la sovvenzione e deve arrivare tra i primi due per potersi realizzare, tenete presente che hanno tempo solo fino al 29 marzo.
Tante volte nelle interviste abbiamo sentito dire che gli infermieri o i medici non riescono a capirci, ora abbiamo l’occasione giusta per far si che vengano istruiti dalle nostre stesse esperienze, per riuscire meglio a starci vicino. Per votare, sotto il nostro articolo, abbiamo preparato una semplice guida correlata da link e immagini.
Ma prima capiamo con chi abbiamo a che fare. Maria Dolores Palmas ha 54 anni e lavora all’ospedale Businco. Dal 2010 cerca di sensibilizzare le persone nei confronti dei malati oncologici, infatti nello stesso anno nasce “Fattore K – Passa il messaggio“, campagna sull’importanza della giusta comunicazione tra operatori sanitari e pazienti oncologici.
Successivamente in un incontro fra lei e una sua paziente allora 38enne, Vladimira Desogus, nasce “Abbracciamo un sogno”, gruppo formato da malati oncologici che si incontrano per confrontarsi e per cercare di sentirsi un po meno soli.
Maria Dolores tiene tanto al suo lavoro e tiene sopratutto al rapporto umano con i suoi pazienti.
“A volte la persona a cui viene diagnosticato un cancro si sente sola”, afferma Maria Dolores, “gli amici si allontanano, forse perché non sanno come relazionarsi con lei e con la sua malattia. Per questo tutti i miei progetti mi stanno tanto a cuore, perché almeno noi, operatori sanitari, anche se non abbiamo la malattia, dobbiamo essere capaci di capire e stare vicino al paziente al 100%. Una malattia è una cosa che, il più delle volte, ti sconvolge la vita e senza dubbio diventa una situazione molto difficile da affrontare, se allo stesso punto ti ritrovi anche a sentirti non capita e sola”.
Per questo anche noi di “VITAE” appoggiamo e votiamo il progetto ComuniKare e speriamo con tutto il cuore che possano vincere, per creare un ospedale migliore e più umano.
Ora tocca a voi. Ma come si vota? Beh, è molto semplice. Ma noi lo renderemo ancora più facile.
Prima di tutto cliccate qui
Vi ritroverete con questa pagine davanti
Quindi cliccate dove abbiamo messo la freccetta, su Registrati e accedi.
Vi ritroverete qui e avrete due opzioni
Potete registrarvi via mail o via Facebook, noi consigliamo la seconda perché più rapida.
Ora è tempo di votare
Completata la registrazione, sarà il momento di mettere un bel 10 sopra la freccia che abbiamo disegnato per voi. Dopo aver messo 10 punti, cliccate su vota per confermare.
Non dimenticatevi di condividere!
Una volta votato avrete la possibilità di condividere il voto nei canali social più famosi. Vi raccomando di farlo, in modo che altri vi possano imitare, aiutando ulteriormente il progetto.
Spero e dico a tutti di condividere, xké sono progetti importanti.💋
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Bellissima iniziativa, complimenti…. concordo al 100% con Maria Dolores Palmas.
Anzi vi trasmetto il mio principio:
L’infermiere sceglie il suo lavoro/missione , invece il malato non sceglie la sua malattia…. quindi l’infermiere ha il dovere di ascoltare, incoraggiare e sostenere il malato….altrimenti deve cambiare lavoro😉
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C’è ne vorrebbero tante di queste persone! Bravissima!
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Ben vengano queste iniziative ! Sono una infermiera e credo fermamente che il sostegno, l’incoraggiamento e l’ascolto attivo , siano le basi per stabilire una relazione empatia col paziente! La nostra professione è sopratutto osservare ,ascoltare , e comprendere il paziente !
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E’ il personale degli ospedali che dovrebbe diventare più “umano” a partire dai dottori e dagli infermieri. Perchè a volte i pazienti sono trattati come cose, non vengono ascoltati e non hanno voce in capitolo. Quindi partiamo da queste cose prima di tutto. Io non so se fanno questo tipo di formazione quando studiano ma è palese, e non è stato notato solo da me, che manca l’empatia in tanto personale e che per molti i malati sono solo numeri o un modo per farsi le vacanze grazie alle case farmaceutiche. Quindi basta!
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