Oggi non parleremo di una persona, oggi racconteremo la storia di una famiglia, una storia fatta di passione: questo è il racconto della famiglia Casti e del loro amore per la fotografia.
La storia inizia quasi un secolo fa a Villacidro, nel lontano 1935, dove un ragazzo di nome Pasquale Casti inizia ad interessarsi alla fotografia, in particolare alla paesaggistica.
La fotografia, per l’epoca, soprattutto in un paese, era quasi magia per la gente. Immaginate l’estasi delle persone, gli scatti erano realizzati su lastre e poi stampati in formati 10×13, naturalmente in bianco e nero. Col tempo Pasquale riesce ad aprirsi un piccolo studio e, nel mentre, nel 1950, arriva la prima grande rivoluzione della fotografia: dal bianco e nero si passa al colore, e Pasquale, da bravo appassionato, non si fa sfuggire la novità.
Arriviamo agli anni 60 e il figlio di Pasquale, un giovanissimo Antonio Casti, comincia ad affacciarsi nel mondo della fotografia girovagando per la camera oscura del padre e cercando di carpirne i suoi più oscuri segreti. Scoprendo sempre di più, nel 1971 riesce a tramutare la sua passione in lavoro, diventando un fotografo professionista e realizzando il suo primo servizio fotografico ad un matrimonio. Tempo pochi anni ed Antonio apre il suo studio fotografico a Villacidro, in una zona centrale del paese, chiamandolo Studio Foto Casti, uno studio che esiste ancora oggi.
La storia non finisce qui. Già perché nella prima metà degli anni 90, un nuovo piccolo Casti si aggira nello studio del padre, pronto a seguire le sue orme. Mariano è ammaliato dalla fotografia e, dopo aver preso il diploma, inizia a lavorare a tempo pieno nello studio, affiancato dal padre. Siamo appena entrati nel nuovo millennio e il giovane viene travolta da una nuova rivoluzione fotografica: la fotografia digitale.
Il fotografo di terza generazione inizia così un percorso che lo porterà a realizzare varie mostre anche in diverse parti del mondo, a rinnovare lo studio del padre e a diventare un fotografo molto apprezzato in tutta la Sardegna. “Lavorare con mio padre mi ha aiutato tanto” ci racconta Mariano Casti “se sono qui è grazie a lui”.
Indovinate quale genere fotografico ama di più? La paesaggistica, esattamente come il nonno. Buon sangue non mente.
Abbiamo allora capito che nel sangue dei Casti scorre la fotografia, quindi la domanda sorge spontanea: dobbiamo aspettarci un fotografo di quarta generazione? “Credo che non sia una semplice passione che ci trasmettiamo in famiglia” ammette Mariano “Credo proprio che sia nei nostri geni!”
Ho come la sensazione che la storia non sia finita…