“L’anoressia mi fermò il cuore, ma ora ne sono uscita”

Abbiamo già parlato di anoressia, ma è un argomento così comune e così pericoloso che è giusto parlarne nuovamente. In questi giorni ci è arrivata una lettera davvero toccante, un anoressia terribilmente complicata, partita da giovanissima. Alla protagonista della lettera, l’anoressia aveva portato via quasi tutto, le speranze erano ridotte al lumicino, ma la vita riserva sempre delle sorprese. Buona lettura.

Sono Nunziella Tumeo, ho 24 anni e sono Siciliana. Volevo raccontare la mia storia, una storia piena di insidie, montagne da scalare, ma con un meritato lieto fine. Tutto iniziò all’età di 11 anni con l’arrivo delle mestruazioni e con i commenti cretini dei miei coetanei, mi dicevano che ero grassa, un arancino. Così iniziai con una semplice dieta, era il 2005. Eliminai pasta e pane, mamma dapprima pensò che fosse la classica fase, ma via via incominciai a perdere i primi kg. All’epoca ero 47 kg di ragazza, ma tutto era sotto controllo. A mia madre dicevano che bastava che io mangiassi il parmigiano, così io lo mangiavo.

La situazione incominciò a precipitare, cosi decidemmo di rivolgerci ad una psicologa. Anch’io ero felice, ma non risolvetti nulla poiché non si occupava della mia alimentazione. Arrivai a mangiare una pesca al giorno, così la psicologa decidette però di rivolgersi ad un centro apposito a pagamento. Cosi mi portarono in Calabria, facevo i pasti assistiti perché ero arrivata a 35 kg ed avevo perso pure il ciclo.

Uscì da li con 40 kg dopo 4 mesi, ma la testa era sempre quella tanto che, arrivata a casa, ricominciai da capo perdendo anche l’anno scolastico. Via via passarono i mesi e io calavo ancora di peso tanto da ricoverarmi in Neuropsichiatria infantile, li c’erano altre ragazze e cosi iniziai i pasti assistiti in ospedale. Recuperai peso, ritornai a 39 kg, stavolta ero un po’ più convinta, ma non so so perché forse per un commento, non ricordo bene, ricascai nel baratro. Avevo 14 anni, facevo la prima superiore, arrivai a pesare 25 kg. Mi ricoverarono d’urgenza, mi misero il catetere, il sondino e le sacche, ero in uno stato di denutrizione e disidratazione.

Il 22 luglio mi venne un arresto cardiaco e cosi decisero un ricovero ad Ancona a Villa Igea, il ricovero più brutto della mia vita. Stetti li 2 mesi, recuperai peso, usci da li con 40 kg. Tornata a casa tornai purtroppo alle mie abitudini, ma non ebbi più ricoveri. Mangiavo senza olio, per ben 6 anni senza toccare olio, andavo a psicoterapia, insomma andava benino, non certo benissimo.

Poi nel 2014 dovevo andare ad un matrimonio e non trovavo vestiti, li ebbi come un’illuminazione. Mi dissi: ‘Da domani mangio tutto’. E cosi feci… iniziai prima ad inserire l’olio e via via quello che non mangiavo, arrivando oggi a mangiare pure i fritti, i dolci e tutto. Oggi sono felice, ho di nuovo il ciclo, mangio senza programmare e pesare, mi siedo a tavola con gusto e mangio quello che prepara mia madre. Se cucina qualcosa di nuovo la mangio anch’io, mi piace la vita, mi piace sorridere, ridere, scherzare. E soprattutto non mi faccio più problemi a mangiare insieme agli altri, l’anoressia è una brutta malattia che può portare anche alla morte, ma se si lotta con forza e volontà si può guarire.

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