La prevenzione dei DSA parte dalla scuola dell’infanzia: cosa osservare e come intervenire.
I bambini dai 3 ai 6 anni fanno tante scoperte e straordinarie conquiste in tutti gli ambiti di sviluppo, quali quello cognitivo, emotivo e relazionale. Iniziano ad imparare i primi tratti grafici, aumentano le loro competenze linguistiche (comprendono e si fanno capire), comprendono come rapportarsi con i loro coetanei e a fare esperienza delle emozioni di base.
Tuttavia si potrebbero manifestare dei comportamenti che sono predittivi rispetto allo sviluppo di una successiva difficoltà di apprendimento.
A tal proposito è molto importante, da parte delle insegnanti e dei genitori, osservare nel bambino il suo spontaneo modo di agire durante le attività proposte in classe o a casa. Questo perché grazie al contatto quotidiano si trovano in una posizione privilegiata per osservarlo, primo perché lo conoscono e secondo perché il bambino non altera il suo comportamento normale e spontaneo.
In questo momento della vita del bambino parliamo di Prerequisiti dell’Apprendimento, ovvero l’insieme di tutte quelle abilità che poi gli sono utili nel momento in cui entrerà nella scuola primaria, per l’apprendimento della lettura e della scrittura, per conoscere e usare i numeri e, infine, ragionare.
Ma perché è necessario dare tanta importanza a queste abilità quando ancora il bambino non ha iniziato il percorso nella scuola primaria?
Perché prima vediamo che ci sono delle irregolarità nello sviluppo delle abilità che dovrebbero essere già presenti prima è possibile evitare al bambino di sentirsi in qualche modo “diverso” rispetto ai suoi compagnetti nel momento in cui inizia il vero e proprio apprendimento scolastico, prima possiamo lavorare su tali difficoltà e prima potremmo evitare che si manifesti la paura di andare a scuola.
Di solito questa paura si mostra attraverso alcuni sintomi che potrebbero essere: dolori di stomaco, nausea, vomito, stanchezza cronica, senso di spossatezza, disturbi del sonno, incubi e mal di testa; l’isolamento sociale, il mutismo, o per contro mediante stati di grande eccitazione nei comportamenti per attirare l’attenzione.
Cosa è necessario osservare?
Per quanto riguarda lo sviluppo del linguaggio è utile osservare, nelle conversazioni e negli scambi verbali, se il bambino riesce ad ascoltare e a rispondere in maniera appropriata; oppure dopo aver dato delle istruzioni a voce alta, bisogna prestare attenzione se comprende la consegna o se invece fraintende le richieste (consegna un oggetto diverso da quello indicato); è possibile osservare se riesce ad eseguire delle consegne caratterizzate da due o più azioni, come “Prendi la gomma, appoggiala sul tavolo e poi dammi la matita); ancora, nel momento in cui gli si legge una storia si osserva se pone delle domande o fa commenti relativi alla storia o se invece, riconosce eventuali incongruenze.
Ancora, si può osservare se, a seguito di una domanda, il bambino riesce a produrre delle frasi con almeno 3 parole, e come le articola, e se riesce ad articolare i suoni in modo comprensibile.
Invece, per quanto concerne lo sviluppo cognitivo è utile esaminare la capacità di discriminazione, quindi capire se il bambino riesce a confrontare un oggetto con un altro e stabilire se è uguale o diverso. Oppure si può verificare se comprende i concetti dimensionali come grande/piccolo, alto/basso, lungo/corto. Anche la memoria è importante, e si può osservare attraverso filastrocche o canzoncine; per quanto riguarda l’attenzione è possibile verificare se il bambino riesce a mantenerla per il tempo richiesto quando gli si spiegano nuovi giochi e se riesce a portarli a termine.
Altre abilità: il bambino riesce a sfruttare lo spazio del foglio, riesce ad orientarsi bene nello spazio (per esempio riesce ad andare a mensa nella direzione giusta), riconosce dentro, sopra, sotto, dietro, ecc, riesce a copiare le figure geometriche o a disegnare la figura umana con almeno 6 parti del corpo riconoscibili (occhi, naso, bocca, mani, orecchie, collo, piedi, braccia. Tronco, gambe, testa); motricità fine come svitare e avvitare, ritagliare, infilare le perline; motricità globale come saltare, lanciare una palla, oppure osservare se inciampano spesso, fanno cadere oggetti o risultano impacciati.
Nel momento in cui vi rendete conto che c’è qualche abilità più carente potete rivolgervi ad uno specialista che farà ulteriori accertamenti. Se, attraverso appositi test, vengono evidenziate delle difficoltà allora sarà necessario intervenire attraverso un percorso di potenziamento dove verranno svolte, insieme al bambino, delle attività sotto forma di gioco, che gli permetteranno di potenziare le abilità carenti e recuperare al meglio!
Questi percorsi permetteranno al bambino di affrontare con più sicurezza il suo ingresso alla scuola primaria in quanto la tempestività è una delle variabili più rilevanti per l’efficacia di un intervento di recupero.
Facebook: Dott.ssa Psicologa Martina Deidda
Bibliografia:
- Come leggere DSA e scuola dell’infanzia, (Rita Centra, Giunti OS)
- IPDA, questionario osservativo per l’identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento (A. Terreni, M.L. Tretti, P.R. Corcella, C. Cornoldi, P.E. Tressoldi, Erickson)
- Non voglio andare a scuola! (U. Baer, W.B. Geiser, Erickson)