“20 anni di dolori atroci e in menopausa a 40 anni, vi racconto la mia endometriosi”

La storia di oggi è tutta al femminile, tratta di una malattia che colpisce le donne anche con incidenze elevate. Secondo le più recenti statistiche, infatti, il numero di donne colpite dalla malattia che tratteremo oggi, equivale al 6-10% della popolazione globale femminile. A raccontarci la sua storia, portandoci nel mondo dell’endometriosi, è Simona Virdis, 43 anni, che ha sofferto di queste patologia per più di 20 anni.

L’Endometriosi è una malattia femminile, determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Solitamente le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno di esso. Questa anomalia determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali.

“Già dal primo giorno del mio primo ciclo,” racconta Simona, “ero poco più di una bambina e già piangevo dal dolore, senza dubbio la mia endometriosi è iniziata lì. Da piccola ogni mese andavo al pronto soccorso, dove mi facevano una puntura e mi passavano i dolori. Nel 2011 decisi che volevo un bambino, così mi visitò un ginecologo che lavorava in privato, che mi disse che avevo una brutta endometriosi e che mi sarei dovuta operare. Così è stato, mi hanno tolto l’appendice perché stava andando in peritonite, tutta l’endometriosi, una ciste nell’ovaio e un piccolo mioma. Ma anche dopo l’intervento ho continuato a stare male, ho visto altri ginecologi ma continuavano a dirmi che l’intervento era andato bene”.

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Simona rimane incinta, ma alla sesta settimana di gestazione perde il bambino, Da li in poi ha iniziato a stare veramente male.

“Ho iniziato a stare male e con mio marito abbiamo iniziato a girare tutti i pronto soccorso,” continua Simona, “nessuno trovava il problema, così io continuavo a stare male e a girare i vari ospedali imperterrita. Faccio una tac addome completo, consigliata da un neurologo, e da li videro che c’era una massa molto grande che comprimeva. Una mia amica, medico generico, mi consigliò perciò di rivolgermi a Dottor Macciò, all’epoca primario dell’ospedale Sirai di Carbonia”.

Simona decide di chiamare dottor Macciò il giorno stesso aver ritirato la tac. Era un sabato e la risposta del dottore, che il giorno era a Stoccolma per un corso, fu drastica, il lunedì l’avrebbe operata.

Simona naturalmente era molto preoccupata, non si conosceva l’entità della massa, sarebbe potuto essere anche un tumore.

“Appena arrivai mi disse che la situazione non era delle migliori,“ continua Simona, “c’era questa massa e lui stesso disse che solo durante l’operazione poteva capire realmente di che cosa si trattava. L’operazione durò tutta la mattina fino al dopo pranzo, la massa non era altro che la tuba che, a causa dell’endometriosi, stava per scoppiare. Era 9 cm per 7 cm, ormai all’ultimo stadio di endometriosi. Il medico ha cercato di ripulire tutto, lasciò però la tuba che stava esplodendo perché per toglierla serviva il mio consenso, quindi mi disse di rimettermi in forze perché mi avrebbe dovuto rioperare per togliere questa tuba, perché non poteva stare in quelle condizioni”.

Simona viene operata di nuovo, Dottor Macciò le toglie l’ovaio e la informa che però l’altro ovaio non c’era,  sicuramente era stato tolto in un’altro intervento fatto in qualche altro ospedale, lei però non aveva dato nessun consenso e tanto meno sapeva nulla di tutto ciò.

Simona in tutto a causa dell’endometriosi ha subito sei interventi, l’ultimo fatto circa 3 anni fa, dove gli è stato tolto l’utero.

“Adesso sto bene, non ho più dolori forti,” continua Simona, “ormai però a causa dello svuotamento sono in menopausa. Essere in menopausa alla mia età è veramente brutto, gli sbalzi d’umore mi stanno veramente mettendo a dura prova, lo stato emotivo non lo controlli, sono molto nervosa, passo dalla risata al pianto. Mi è stato proposto di prendere la pillola per la menopausa, all’inizio non volevo, ma penso che adesso la userò”.

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Simona, prima di fare lo svuotamento, era al limite della sopportazione perché i dolori erano veramente incontrollabili, non vedeva davvero l’ora di operarsi. Ma appena fatto l’intervento, dover affrontare la menopausa l’ha buttata giù. Essere in menopausa a soli 40 anni, non è di certo una passeggiata, per non contare il fatto che, a causa dell’endometriosi, Simona e il marito non hanno potuto avere figli. Anche questo pesa, naturalmente, nel lato psicologico.

“Mi sarebbe piaciuto moltissimo avere figli,” racconta Simona, “ma ora non posso farci nulla, ho pensato anche all’adozione ma ci vogliono veramente troppi soldi e ora non posso permettermelo purtroppo. Ormai mi sono rassegnata”.

L’endometriosi ha tolto la possibilità a Simona di avere un bambino,ha vissuto per anni con dolori veramente ingestibili, eppure di endometriosi ancora non se ne parla abbastanza.

“Una cosa che vorrei lasciare con questa intervista,” spiega Simona, “è la speranza. Qua in Sardegna, ora all’ospedale oncologico di Cagliari, dove lui è primario di ginecologia e ostetricia, abbiamo il professor Macciò, che è veramente un chirurgo ottimo e una persona molto umana e dolce. Non dobbiamo aspettare di avere dolori assurdi per un semplice controllo, io personalmente consiglio a tutte le ragazze che come soffrono di endometriosi, di rivolgersi a questo professore che veramente mi ha salvato la vita”.

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