Diario di una donna col cancro, il legame forzato

Come reagireste se vi dicessero che siete obbligati a vivere, legati indissolubilmente, col vostro peggior nemico? Ah, mi sono scordato di darvi le tempistiche, PER SEMPRE. Sicuramente vi disperereste, cerchereste di scappare da questo inferno, vi sembrerebbe di essere sprofondati in un incubo. La nostra povera Francesca, si ritrova esattamente in questa situazione. Non si può scappare, deve convivere con il suo peggior nemico A VITA. La sua reazione è straordinariamente calma per la portata della notizia, ma rimarrà calma solo ad una condizione: vuole anche lei un periodo di vacanza. Ne ha bisogno, sfido chiunque a passare tutto quello che sta passando senza staccare mai. Un po’ di clemenza Golia, dai, solo qualche giorno. Buona lettura e buone vacanze.

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Oggi visita oncologica. Sono di pessimo umore e agitata perché ho risultati importanti: scintigrafia e risonanza. Non ho grandi speranze per la scintigrafia: i dolori li ho, non posso di conseguenza aspettarmi un esame ‘pulito’. La mattina del prelievo faccio salotto con le mie chemio-amiche, mi vedono con la testa altrove e provano a distrarmi: ‘Franci sorridi, andrà bene! Dai che sei forte tu’. Apprezzo i loro tentativi, ma ormai sono partita con la testa. Rieccoci, io e mamma in questa stanzetta con l’aria condizionata che ci picchia in testa: ‘La scintigrafia parla di malattia diffusa’, esordiscono così. ‘Si ma diffusa dove?’ mi precede mamma. La risposta non è gradevole: ‘Farebbero prima a scrivere dove non c’è in questo caso… diffusa, signora’. Diffuso forse è un termine più delicato, rispetto ad un ‘dappertutto’ e ce lo teniamo. Diffuso… come il temporale che a breve si abbatterà su di me. ‘Invece la risonanza?’, chiediamo. ‘Il nodulo al seno si è ristretto molto, quello al linfonodo anche… ce ne sarebbero altri, ma non sappiamo al momento se sono maligni o solo infiammati, ma per questo ci son altre due chemio da fare per poi tirare le somme’. Insomma, bene ma non benissimo. ‘Non abbiamo più parlato dell’operazione…ci spiega?’. ‘Non ci sarà alcuna operazione, dal momento che la malattia ormai è estesa alle ossa sarebbe una perdita preziosa di tempo operare. Il tumore non è più al seno e basta, è diffuso e togliendo il nodulo dal seno rimarrebbero comunque le metastasi, questo ritarderebbe la terapia ormonale che è indispensabile ed efficace in questo momento’. Non è finita, la notizia peggiore deve arrivare. ‘E per quanto tempo la terapia ormonale?’, chiediamo allora. ‘A vita’.

Ecco il temporale. La tempesta il tifone abbattuti su di me. Tradotto? Golia è Hitler. Io sono la Polonia. Le metastasi sono i soldati nazisti… la Polonia è stata invasa, conquistata, occupata e deturpata. Dovrò convivere con Golia e il suo cazzo di esercito, non posso più mandarlo a farsi fottere: ci devo convivere. Non posso più immaginarlo dentro una ciotola sterile di una sala operatoria… la ciotola sono io. Non finirà nel bidone dei rifiuti biologici… sarò io quel bidone. Resterà con me. A vita. Pensandoci ha tutto una sua logica, se mi togliete il tumore non mi togliete le cellule cancerogene che ormai si son depositate su tutto il mio scheletro, tanto vale finire queste due chemio e iniziare subito la terapia per bocca. Ma vivi te con un tumore sempre addosso. Con sta roba che ti ha fatto star male fino allo svenimento, che ti ha fatto litigare col moroso, che ti priva dell’energia, che ha preoccupato tutti i tuoi affetti… convivici. Ho bisogno di tempo. Sono triste e anche incazzata. Voglio partire…bere una piña colada su una spiaggia ventilata, perder la memoria per 24 ore almeno. Non voglio pensare alla malattia ne a come sarà la mia vita da malata. Non voglio ricordarmi del perché ho questi dolori. Voglio una vita da 35enne sana per 24 ore soltanto.

Non vedo una fine. Non oggi. Guardo Davide che ora è addosso a me, nonostante i 34 gradi all’ombra di un pino e ripenso al messaggio che mi ha inviato ieri dal cellulare del papà, in un momento in cui davvero ne avevo bisogno, come se lui lo sapesse: ‘Non posso vivere senza di te mamma’. Io non posso combattere senza di lui, la mia linfa. Il suo amore è puro e disarmante. Davide e Golia. Paradossale… ma saranno entrambi sempre con me. Martedì pomeriggio come al solito chiamo il reparto per sapere l’orario della chemio del mercoledì ‘No Francesca, non lo fai sto giro, globuli bianchi e neutrofili troppo bassi’. Ho un fischio nelle orecchie e mi manca la saliva. Pure questa. Sul serio, cos’è sto accanimento? Dovevo parlare coi neutrofili sto giro, non ci ho pensato. Salto la chemio. Me la vogliono spostare nei giorni di ferie che ho pagato ormai. Quattro giorni in Croazia! Solo quattro. Non ammetto che la chemio e il cancro mi portino via anche questo, non solo a me, anche a Raffaele che è esausto, e a Davide che se le merita le vacanze in un parco acquatico! Sono arrabbiata, voglio prendere a pugni qualcuno. Il mio corpo non è pronto ad altro veleno: siamo stremati.

Non c’è lo spazio per altre medicine, deve ancora liberarsi di quelle di 21 giorni prima, io non sono in forma in effetti: ho dolori tutto il giorno e mi stanco facilmente. Devo chiamare l’oncologa e spiegarle di che tipo di terapia ho bisogno: vacanza!! Senza troppa convinzione mi dà l’ok per andare al mare con mille precauzioni. Si parte! Ci vediamo fra due settimane, ma tu torna coi neutrofili perfetti. Lo farò! E non me ne frega niente delle cellule che potrebbero moltiplicarsi o che so io. Io lo so cosa voglio, so di cos’ho bisogno. Stacchiamo tutti, perché tutti ce lo meritiamo! Riuscirò a vivermela da normale e non da malata? Già! In realtà io non guarirò mai.

Mi vedrete ridere, cantare e forse anche ballare… ma non sono più la stessa. Fingo. Me la racconto. O magari un giorno tutto tornerà alla quasi normalità? Senza i dolori credo possa accadere… ci sono ancora molte incognite, e per ora le lascio li. Ci ho pensato talmente tanto alla mia situazione attuale e futura che mi sento svuotata dai pensieri stessi. Oggi mi dedico alla mia valigia, a cosa metterci dentro e decidere se mangerò i gamberi piuttosto che i calamari in riva al mare! Sono certa che l’aria di mare possa fare bene a noi tre e ai neutrofili. E poi ragazzi! Arriva la mia amica Chiara da Reggio Emilia! Viene qui a trovarmi e io devo essere in perfetta forma… sono felice di vederla. La mia amica purtroppo lontana, quella che mi coccola e incoraggia se mi sente giù, ma mi sgrida quando tolgo lo spazio e il diritto di sfogarsi a Raffaele. È l’amica che non mi dà ragione solo perché ho il cancro, se c’è da cazziarmi lo fa senza troppi giri di parole, con quel suo buffo accento ed io ne ho bisogno. E ora la voglio ripagare del suo prezioso sostegno con centrifughe home-made e birrette detox!! Voglio svagarmi sul serio. Intanto ora vi scrivo dalla montagna, ho fatto una (breve) passeggiata e raccolto fragoline e lamponi…poi ci faremo una torta. Tre giorni di freddo, natura e mangiar sano. Basta cattive notizie.

Golia non ti voglio neanche nominare, dammi tregua perché ce l’avremo lunga io e te, ti ho già dedicato fin troppo tempo. Qui comando io, mettiamo le cose in chiaro! Stai con me va bene, ma alle mie regole!”

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15 pensieri su “Diario di una donna col cancro, il legame forzato

  1. Ciao Francy, aspettavo tue notizie…Non abbatterti! Fai bene a “staccare ” per qualche giorno, il tuo organismo e soprattutto la tua testa hanno bisogno di una parvenza di normalità!!!!E anche Raffa e Davide!
    Vedrai che il tuo Davide ti aiuterà e ti darà la forza necessaria insieme alle terapie, per vincere Golia!!!
    Non pensare al futuro perchè potrebbe spaventarti e deprimerti. Concentrati sul presente e immergiti con tutta te stessa. Sii positiva, che questo aiuterà il tuo povero corpo a combattere, cellula per cellula, organo per organo…Coraggio guerriera, sono con te al 100%. Buona vacanza!!!!Martina

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  2. Cara Franci, sono super certa che riuscirai a combattere Golia!! Sei forte! L’ Amore per Raffaele e Davide ti renderà più di Golia stesso.. divertiti! Fai benissimo a “staccare” , pensare a TE, buona vacanza e un abbraccio forte guerriera 😚❤

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  3. Loro sono il tuo motore.
    Quando scarseggia il carburante, nei loro cuori, attingerai a piccoli sorsi, nuova riserva per lottare.
    Prego per te.
    Ti capisco sai?
    Mia mamma dopo un linfoma, è appena stata operata di tumore alla mammella.
    Quindi nelle tue parole, ci entro appieno…

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