Un augurio speciale..Lettera a mia mamma

Cara mamma quest’anno ho deciso di scriverti i miei auguri di Natale qui, forse perché mi rinfacci sempre che parlo solo di papà nel mio blog  ma soprattutto perché te lo meriti.

In mezzo alle centinaia di articoli che scrivo durante tutto l’anno, alle storie che seleziono, non ho mai scritto qualcosa in più di te, ma non perché non lo reputassi importante ma forse perché condividere un pezzo di mamma con il resto del mondo è un po’ difficile anche per me.

Ogni volta che penso di scriverti una lettera mi vengono in mente mille motivi per cui ti dovrei magari chiedere scusa , visto che di cavolate nella vita ne ho fatto tante anche io (alla faccia di quelle persone che mi pensano perfetta).

Non so se sono stata una brava figlia o la figlia che tanto hai desiderato, probabilmente no.

Sono sempre stata chiusa, e difficilmente riesco a esprimere ciò che provo soprattutto con le persone a cui voglio più bene.

Però adesso che mi ritrovo con il pancione e un pupo in arrivo mi rendo conto che qualche volta dovrei mettere da parte il mio carattere glaciale e dirti, per quanto riesco, quanto tu sia stata importante per me.

Abbiamo sempre avuto un carattere forte noi due, in fin dei conti quello lo ho preso da te, e chissà quante volte abbiamo litigato, ci siamo urlate e ci siamo deluse.

E’ proprio l’ultima cosa quella che mi fa più male, l’idea che sicuramente ci sono state delle volte che tu sei rimasta delusa da me, ti aspettavi da me un futuro brillante e hai fatto di tutto perché io trovassi la mia strada , che ahimè non coincideva mai con quello che tu avresti voluto, ho cambiato via più e più volte, mi sono persa e ritrovata e non mi ricordo nemmeno quante volte tu mi hai detto che dovevo trovare la mia strada, ma io questa strada non la vedevo e forse ancora non la vedo.

Ma tu sei sempre rimasta li ad assecondare ogni idea, ogni percorso, senza mai stufarti di essere entusiasta per ogni nuovo mio inizio, e di nuovi inizi ne ho avuti tanti.

Forse sono stata la bambina che tu volevi, brava a scuola, obbediente, amante della lettura, onesta e risparmiatrice, l’adolescenza non è poi andata tanto bene , mi vanto sempre di non aver mai usato droghe e di non aver mai bevuto, ma di cazzate ne ho fatto comunque altre.

Mi lasciavo trasportare terribilmente dal cuore, e i primi amori si trasformavano in vere e proprie catastrofi che mi rovinavano la scuola, l’umore e delle volte la vita , ma tu eri sempre li pronta per un mio nuovo inizio, con me che piangevo e come al solito non sapevo che strada prendere.

La strada era sempre diversa, perché ripercorrere gli stessi passi mi sembrava stupido ma poi ci cadevo sempre con entrambi i piedi nelle questioni di cuore, d’altronde ero una romantica sognatrice, che si innamorava sempre del ragazzo sbagliato, o forse la sbagliata ero io.

Impulsiva, testarda e arrabbiata, ma tu non ti scomponevi più di tanto, avvolte piangevi con me perché sembrava mi cadesse tutto addosso , e tutto quello cadeva sopra anche a te.

Ti ho sempre trattato da mamma ma più di tutto da amica, perché in fondo nelle amicizie non ero poi cosi brava e l’unica con cui avevo sempre voglia di parlare eri solo tu.

Sono andata via senza pensare che ti potessi mancare, cercavo  spazio, libertà e amavo tanto la città, e tu mi hai lasciato fare, mi hai visto partire senza sapere se e quando sarei tornata e senza farmi pesare che benché il mio carattere duro e i miei mille problemi ti sarei comunque mancata.

Ho fatto mille lavori, tutti diversi, e di ognuno di loro mi innamoravo ma siamo in Italia e il contratto a tempo indeterminato non è mai arrivato, tu mi dicevi di avere pazienza e di studiare ma io non avevo pazienza e lo studio passava sempre in secondo piano per un nuovo lavoro, una nuova possibilità.

Poi è arrivata la malattia, come a volermi bloccare da una vita frenetica e senza uscita che mi stava risucchiando senza che io me ne potessi accorgere, ma anche li tu c’eri, pronta per un nuovo inizio, per una nuova strada.

Ho sofferto di ipocondria, ansia,crisi di panico,depressione e chi più ne ha più ne metta, ti chiamavo mille volte al giorno cercando risposte che tu mi avevi già dato ma che io volevo sentire di nuovo, e di nuovo ancora.

Ci sono voluti 11 anni per uscire da questo tunnel buio di ansie e ipocondrie ma poi ci siamo riuscite ed ecco una nuova strada , ed eccoti di nuovo pronta a ricominciare.

La sclerosi multipla è rimasta è con quella i mille stati d’animo che solo chi ha un fardello sopra tanto grande può capire, ma tu ti sei abituata , ti sei arrabattata perché io potessi continuare la mia vita nella maniera più normale possibile.

Sai delle volte mi chiedo se mio figlio mi farà passare tutto questo calvario e se nel caso sarò in grado di cambiare prospettive cosi tante volte ma soprattutto mi chiedo se sarò in grado di accettare i suoi cambiamenti, le sue scelte come hai fatto tu.

Ad oggi mi guardo e sò che non sono diventata la donna che tu avresti voluto che io fossi, sono rimasta quella ribelle di 15 anni che seguiva tanto il cuore e i sogni e poco la ragione, ma che ci posso fare sono fatta cosi.

E tu con i tuoi mille problemi, papà, la salute che và e viene in un’incastro di una famiglia complicata, quasi un puzzle difficile da fare, dove i tasselli più difficili gli ho sempre messi io.

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Si pensa che quando una figlia si sposa và via di casa, finalmente ti lascia vivere la tua vita, quella per cui hai sacrificato tanti anni, ma io sono strana e anche un po’ mammona e anziché liberarti da una figlia complicata, con il matrimonio ti ho aggiunto un nuovo figlio, non sò se per fortuna o per disgrazia con un carattere opposto al mio ma, anche lui con i suoi mille problemi di salute , d’altronde la mela non cade tanto lontana dall’albero.

Ma tu ci ridi sopra i miei mille disastri, non so se speranzosa che io non ne faccia altri o se convinta che io possa sempre fare di peggio.

Ormai secondo me ti sei abituata a tutto questo casino che ti faccio intorno e magari con una figlia “normale” ti saresti pure annoiata.

Delle volte ,come i bambini, ho paura di te, di farti arrabbiare perché una parte di me ancora non riesce a pensare e sopportare che tu possa essere offesa con me.

Che discorso da bambina, sicuramente il nostro rapporto andrebbe fatto analizzare da un bravo specialista ma noi la terapia di coppia non la vogliamo mica fare, noi in fin dei conti ci stiamo bene cosi.

Quando mi fai arrabbiare, perché non solo io faccio guai, mi riprometto sempre che smetterò di far dipendere i miei stati d’animo dai tuoi, d’altro non siamo gemelli siamesi, ma poi passa la rabbia e capisco che non ci posso fare tanto per questo legame cosi strano che abbiamo.

Sono figlia unica, certi giustificherebbero tutto cosi, ma io e te sappiamo che non è solo quello che ci tiene cosi dipendenti l’una dall’altra.

Voglio pensare che anche quando sarò grande, e intendo più grande, non ci possa mai essere nulla di quello che io possa fare o di quello che tu possa fare che ci faccia smettere di essere cosi terribilmente dipendenti l’una dall’altra, come una cosa sola, come se alla fine il vero puzzle fossi tu ed io sia solo un tassello che serve per completare questo quadro.

Insignificanti, incomplete da sole ma bellissime e perfette insieme.

Ti chiedo scusa per le mille strade che ti ho fatto cambiare, per le mille avventure belle o brutte che ti ho fatto vivere, per non essere stata la figlia perfetta e per averti dovuto far adeguare a questo mio modo di essere strano, strampalato ed egocentrico ma guardando ora non me ne pento perché in fin dei conti se io non fossi stata cosi matta chissà dove saremo adesso e se magari saremo solo due persone normali con un rapporto normale.

Spero di essere con mio figlio una mamma speciale , una mamma che sa cambiare strada, aspettative tutto in un colpo proprio come sei stata tu con me. Irresistibilmente insostituibile.

Buone feste mamma.

 

 

 

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