Oggi ci ritroviamo a parlare nuovamente di fibromialgia (ne avevamo già parlato qui), malattia molto diffusa ma non ancora riconosciuta.
La fibromialgia, è una condizione cronica che provoca dolori in tutto il corpo, con sofferenza localizzata a livello di muscoli e articolazioni, ed altre manifestazioni quali affaticamento costante, ansia e depressione, mal di testa cronici, disturbi del sonno, rigidità muscolare.
A parlarci della sua malattia ,la fibromialgia, questa volta è un ragazzo di 40 anni, Gianluca Truncellito.
“Tutto è iniziato 20 anni fa,” racconta Gianluca, “avevo 20 anni. Tre anni prima ho avuto la meningite batterica, da cui fortunatamente sono guarito. Sono tornato alla mia vita normale, ma da subito ho notato che qualcosa non era più come prima. Nelle visite di controllo era tutto nella norma, quindi ero io che avevo un problema psicosomatico. Sta di fatto che nel riprendere il lavoro e l’attività fisica, calcio e nuoto, mi facevano stare male. Fortissime emicranie mi bloccato a livello cervicale e dorsale. In questi 20 anni quando ero molto stanco mi venivano queste crisi, erano 5 o 7 l’anno, dato che negli anni ho fatto diverse visite neurologiche, senza mai nessun risultato, se non che ero io ad essere troppo ansioso, Poi nel 2016 ho pensato di iniziare a fare yoga. Da qui la mia vita è stata un calvario continuo, andavo continuamente al pronto soccorso, dove mi dicevano che era la prima volta che vedevano una cosa del genere. Ero talmente contratto dalla testa ai piedi che non potevo neanche sdraiarmi. Due anni bruttissimi, tantissime medicine: antidepressivi, antiepilettici, ansiolitici, antinfiammatori, ricoveri in neurologia. Tutto senza esito. La neurologa mi disse che avevo bisogno dello psichiatra. Peccato che lo psichiatra mi disse che non avevo nessuna patologia che potesse interessare la psiche, quindi mi ha consigliato un reumatologo, il dottor Sarzi dell’ospedale Sacco di Milano. Qui mi hanno diagnosticato la fibromialgia. Qua ho capito che le terapie che avevo fatto non servivano a niente, mi tolsero tutto e mi diedero la cannabis terapeutica”.
Gianluca, così come tante altre persone, ci ha messo un bel po’ ad avere la sua diagnosi.
“Ho dovuto rivedere in tutto la mia vita. Ero una persona iperattiva, corsa, nuoto, calcio, karate,” continua Gianluca, “sono arrivato ad andare in giro con le stampelle, perché le gambe mi cedevano. Oggi seguendo la terapia con la cannabis la mia vita è migliorata, posso farmi camminare da 30 minuti. Purtroppo non esiste una vera cura per la fibromialgia, quindi ognuno dice la sua. Bisogna imparare a convivere con i dolori e a rallentare il proprio ritmo di vita. Che poi non è male, imparare a vedere le sfumature. Questa malattia mi sta insegnando a guardarmi dentro”.
Le terapie convenzionali non funzionavano con Gianluca, quindi i suoi medici hanno deciso di provare con la cannabis terapeutica.
“Quando prendevo i medicinali convenzionali non potevo guidare, ragionare o concentrarmi. Ero troppo ‘rimbambito’ senza avere dei minimi risultati. Da quando ho iniziato la terapia con la cannabis le crisi ci sono ugualmente, ma sono di un’intensità molto minore. Purtroppo c’è molta ignoranza e troppi pregiudizi nei confronti di questa terapia. Ma io posso dire che mi ha salvato la vita. Ormai andavo al pronto soccorso e mi facevano l’iniezione di morfina, la mia situazione era gravissima. Ripeto la cannabis mi sta facendo respirare. Sono delle gocce, che assumo quando sto male, purtroppo quando le prendo non posso guidare, se dovesse succedere qualcosa mi arresterebbero quindi non rischio. La cosa che mi fa ridere è che ero molto più assente con gli psicofarmaci, eppure la cannabis in Italia ancora è ancora tabù”.
Questo problema della cannabis come terapia lo avevamo affrontato anche in un articolo sulla sclerosi multipla (se volete leggerlo cliccate qui).
“La può prescrivere qualsiasi dottore, anche se solo in pochi conoscono la procedura, essendo particolare e non convenzionale. Io sono in cura presso la terapia del dolore dell’ospedale di Varese. Con la prescrizione vado in farmacia e mi danno il preparato galenico, una sorta di olio”.
“Penso che queste cure dovrebbero essere più diffuse, soprattutto se in molti affermano che possono dare dei giovamenti”, conclude Gianluca.
Nuovamente ci troviamo, anche se riferito ad una diversa patologia, a sentire che la cannabis usata in modo terapeutico, non solo può far evitare farmaci con effetti collaterali maggiori, ma può addirittura, come nel caso di Gianluca, essere di grande aiuto nella vita quotidiana del paziente.