Oggi voglio dimostrarvi che esistono persone che riescono ad affrontare la malattia con il sorriso. La storia di oggi parla di una donna coraggiosa, anzi senza essere volgari, ma usando comunque il gergo comune, una donna con gli attributi. Lei ha deciso di affrontare la sua malattia, la sclerosi multipla, con il sorriso stampato in faccia e tanta, tanta ironia.
La protagonista di oggi si chiama Lina Fenu, ha 55 anni e vive a Pattada.
“Ha iniziato con una strana stanchezza e pesantezza alle gambe,” racconta Lina, ”allora lavoravo come OSS nelle case degli anziani, ricordo benissimo il periodo in cui iniziò tutto, anche perché prima di entrare a lavorare in ogni casa, mi dovevo sedere e riposare”.
Lina racconta della sua malattia, con cui ormai convive da 15 anni, spiegandoci che dopo il primo sintomo, la stanchezza, ne arrivarono rapidamente anche altri. Iniziò a sbandare e a zoppicare sempre di più, lei sapeva già cosa stava succedendo, anche perché una sua sorella aveva già la SM, ma non andò subito dal medico proprio per paura di avere quell’amara risposta, come se non avere una diagnosi volesse significare non avere la malattia. Non è l’unica che si rifugia in questa strategia, ma se i sintomi ci sono prima o poi la verità viene a galla e in questo caso i sintomi continuarono a peggiorare.
“Il primo medico mi disse che era solo ansia,” continua Lina, “mio marito però non era convinto di questa diagnosi e decise di portarmi da un neurologo in privato. Quest’ultimo notò qualcosa di strano e mi fece fare la risonanza magnetica.
Ricordo ancora cosa mi disse il medico guardando la risonanza: ‘Ho una buona notizia e una cattiva notizia. La buona è che avevo paura che tu avessi un tumore al cervello, la cattiva è che hai la sclerosi multipla‘. In quel momento mi si è gelato il sangue”.
All’inizio, Lina non ha preso bene la sua malattia, si vergogna e non usciva, ma poi con gli anni hanno fatto amicizia, se così si può dire.
Ha provato varie terapie farmacologiche, ma come dice lei: “Le terapie mi facevano solo peggiorare, quindi ho smesso di prenderle”.
Quando ha smesso le terapie aveva tanto sentito parlare della cannabis curativa, così un giorno decise, all’oscuro del marito, di provare uno spinello.
“Le mie gambe, che prima erano rigide, si sono ammorbidite. Una bellissima sensazione, sentivo tutti i muscoli rilassarsi, non riesco ancora a capire perché, anche per noi sclerotici, sia così complicato prescrivercela, ”continua Lina,” anche perché è ridicolo dover ricorrere allo spinello, se la cannabis a noi fa bene”.
La cannabis terapeutica è legale in Italia dal 2013 e i farmaci cannabinoidi sono a carico del Servizio Sanitario Regionale in diverse regioni, ma non in Sardegna. In sostanza, allo stato attuale, la cannabis medica è legge, ma è inascoltata e inapplicata nella maggior parte delle regioni. I farmaci presenti sul mercato italiano sono il Sativex (uno spray orale) e il Bedrocan. Mentre il primo è di più facile reperibilità in Sardegna, il secondo è molto complicato da trovare. A Lina però, purtroppo, il Sativex non da alcun effetto in termini di benessere.
Lina ormai è in sedia, usa l’elettrostimolatore e per uscire la sedia con il motore, mi confessa anche che secondo lei il letto si avvicina, ma io penso che sia troppo forte per finire in un letto senza combattere. Speranzosa, aspetta che arrivi anche dalle sue parti il Bedrocan, ma ancora nulla. Per quanto sia stato tanto annunciato, non hanno ancora iniziato la distribuzione.
Ma Lina comunque, ogni giorno, si alza di buonumore, si diverte a cantare ed esce tantissimo. Aspetta ancora che arrivi il tanto nominato Bedrocan anche in Sardegna, che dovrebbe farla sentire come quando aveva fumato quello spinello.
Alla domanda cosa è per lei la sclerosi multipla, Lina risponde cosi: “È una corda stretta, che ogni giorno stringe sempre di più”.
Non è la prima volta che si sente parlare dei benefici della marijuana sulla sclerosi multipla, ma ancora oggi, in Sardegna, non è facile reperibili. Si spera sempre che qualcosa si muova al più presto, in modo che, persone come Lina, possano avere un momento di benessere senza infrangere la legge.
L’ha ribloggato su MetropoliZ blog.
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