La nascita del proprio figlio è sempre il giorno più bello della vita, ma se appena nato lo trasferissero in una terapia intensiva neonatale e il bambino stesse lottando per la sua sopravvivenza come vi sentireste? Questa è quello che ho provato io e come me tante altre mamme che hanno avuto i loro bimbi in bilico tra la vita e la morte. Per chi è la prima volta che apre il mio diario vi consiglio di leggere alcuni articoli , almeno quelli collegati in modo da capirci qualcosa:
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………Torno nella terapia intensiva che ormai è un po’ come se fosse la mia seconda casa, parlo con le infermiere, conosco le altre mamme, saluto tutti scherzo e vado avanti, il lavaggio delle mani stile chirurgo mi esce automatico anche a casa ormai e il camice mi fa stare sicura.
Chry si gode la sua permanenza in questo reparto nelle mani di persone amorevoli che ormai lo trattano come un piccolo nipotino.
Ora siamo in un nuovo reparto , la pre-dimissione, sembra quasi un nido normale se non fosse per i macchinari che continuano a tenere attaccati a tutti i bambini, almeno però le cullette sono semplici culle non più incubatrici, i bimbi sono vestiti, noi mamme portiamo sempre il camice ma di diverso c’è che possiamo prenderci cura noi dei nostri bambini, possiamo cambiare il panno, dargli la pappa e prenderli in braccio quanto vogliamo.
Le mamme di questo reparto sono molto più rilassate, insomma il peggio lo hanno già passato tutte, ridono, scherzano e salutano i bimbi che vengono dimessi giorno dopo giorno.
Io ormai sono stremata sogno ancora il giorno che mi diranno che posso portare il mio bimbo a casa ma penso che comunque il grande è passato , ora mi posso rilassare , almeno quando sono qui.
Ho sentito che un bambino è in isolamento perché aveva una malattia contagiosa, speriamo che non succeda nulla mi ci manca solo ricominciare da capo.
Un altro dovrà essere trasferito a Roma perché è cosi grave da non poterlo curare qui, che ansia, poveri genitori.
Ogni tanto si sentono storie di bambini che purtroppo non c’è la hanno fatta, esistono anche quelli, qua non è tutto rosa e fiori.
Passa un medico, gli chiediamo di Chry, dice che sta andando alla grande e che se tutto va bene a inizio della prossima settimana potrà andare a casa.
Finalmente, penso, dovrò avvisare mamma di preparare la culla e di disinfettare tutto.
Quando aspetti qualcosa i giorni passano lenti, è cosi è stato anche per noi, la pre-dimissione è un covo di mamme impazienti che tutto questo finisca ma non ci ha impedito di farci delle grandi risate, ricordo ancora una sera , le mamme allattavo e io guardavo Chry che dormiva nella sua culletta, parlavamo di cose da mamme e loro mi spiegavano cosa voleva dire allattare, il fatto che dovevano avere sempre le coppette assorbilatte se no si bagnavo la maglietta. Mi viene in mente che alla Prenatal avevo visto la coppetta in argento, non avendo allattato non so bene a cosa poteva servire ma riferisco alle mie compagne di stanza che esisteva questo strano accessorio.
Iniziamo a valutare i benefici nella nostra piccola ignoranza di neeomamme ci chiediamo cosa si sarebbe visto sotto la maglietta e senza dubbio l’effetto capezzolo da pornostar era poco idoneo a noi mamme.
Sarà che ormai eravamo stanche , sarà che tutte avevamo bisogno di ridere che alla fine l’abbiamo finita con le lacrime a gli occhi dallee risate, sembravamo un gruppo di amiche che si incontra per sparare scemenze e passare la serata.
E’ stato bello mi ha fatto sentire a casa anche in un posto dove nessuno di trovarsi mai.
Le giornate passano e si avvicina sempre di più il fine settimana,e magari anche il giorno che porterò il mio piccolo Chry a casa finalmente…..
To be continued……
È bellissimo e forte come la sua mamma 🙏❤️
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Tieni duro, stai affrontando tutto al meglio ❤
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